Le patologie infiammatorie intestinali includono una serie di disturbi che si concentrano proprio sull’intestino, l’organo più esteso del corpo umano.
L’intestino non è soltanto addetto al completamento della digestione, che comincia nell’apparato gastrico e termina proprio nel retto, l’ultimo tratto intestinale.
Proprio all’interno delle pareti intestinali si trova una ricca flora batterica, composta da batteri buoni, che funge da prima barriera di protezione dalle infiammazioni e dalle infezioni dell’organismo.
Quando il nostro intestino è indebolito, quindi, anche il nostro sistema immunitario ne risente, e questo crea un fortissimo rischio per la nostra salute.
Cerchiamo di capire come riconoscere un’infiammazione dell’intestino, qual è il trattamento e come distinguere i vari tipi di infiammazione intestinale esistenti.
Cosa vedremo
Malattie infiammatorie intestinali
Le patologie intestinali che causano un’infiammazione alle pareti si distinguono in due categorie:
- infiammazioni intestinali croniche;
- infiammazioni intestinali acute.
Tra le prime rientrano due patologie che richiedono una cura continuativa, il morbo di Chron e la rettocolite ulcerosa.
L’origine di queste malattie è ancora sconosciuta, anche se diversi studi confermano che la componente genetica e la familiarità incidono e notevolmente sulla loro comparsa.
Il dolore addominale è uno dei sintomi frequenti per entrambe le patologie. Una prima differenza risiede invece nella forma delle feci: per il morbo di Chron è una diarrea ricorrente con feci molli, per la rettocolite sono invece feci ematiche, contenenti sangue vivo e muco tipico dell’infiammazione.
Se il dolore all’addome e la diarrea sono ricorrenti, pur seguendo un regime di vita sano, è opportuno rivolgersi ad un medico specialista per tutti gli accertamenti necessari.
Le infiammazioni intestinali acute sono quelle che si verificano a seguito di particolari eventi che compromettono la flora batterica intestinale.
Si possono presentare con frequenza in determinati periodi della vita o dell’anno, ma non sono continuative come le infiammazioni croniche.
Le cause più frequenti di una infiammazione intestinale acuta sono:
- intossicazione alimentare;
- cattiva alimentazione;
- influenza intestinale;
- terapia antibiotica prolungata;
- assunzione di farmaci non tollerati;
- celiachia o intolleranza al glutine;
- intolleranza al lattosio.
Nonostante sia un territorio poco esplorato, anche lo stress può condizionare la qualità delle feci e provocare frequenti scariche di diarrea. Prima di diagnosticare una colite nervosa da stress, però, è bene escludere ogni altra causa possibile tra quelle sopra elencate.
Intestino infiammato: ecco sintomi più comuni
Come si manifesta un’infiammazione intestinale?
Il sintomo più comune è la tensione e il dolore dell’addome, non solo della parte bassa: ricordiamo, infatti, che l’intestino ha una lunghezza media di undici metri, e potrebbe presentarsi anche come un dolore in apparenza renale o della zona ovarica per le donne.
Meteorismo e aerofagia sono altrettanto frequenti, ma la traccia inequivocabile di una infiammazione in corso è la presenza di feci non formate, la comune diarrea.
Attenzione a una particolare serie di sintomi che possono suggerire una malattia difficile da identificare. In presenza di mal di pancia e feci molli alternate a periodi di stitichezza, possono comparire anche un senso di spossatezza generale, mal di testa, difficoltà a urinare e mal di schiena.
In questo caso si parla di sindrome del colon irritabile, ed è proprio una condizione causata dallo stress di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Se l’infiammazione intestinale è accompagnata da qualche linea di febbre, è probabile che ci si trovi davanti ad un virus intestinale che si comporta come una vera e propria influenza stagionale. I sintomi, anziché riversarsi sull’apparato respiratorio, si concentrano proprio sull’efficienza dell’intestino.
In caso di sangue nelle feci, l’infiammazione intestinale deve essere seguita da un medico specializzato in malattie dell’apparato digerente, per accertarsi che non vi siano patologie croniche in corso.
Infiammazione intestinale: cosa mangiare?
L’alimentazione è di fondamentale importanza per una corretta guarigione dell’intestino infiammato, qualunque sia la causa scatenante.
Bisogna prediligere cibi leggeri e semplici con proprietà astringenti, come mele, banane, kiwi e pere. Meglio evitare le prugne e le susine, che hanno un potere lassativo controindicato in caso di feci molli.
Durante il giorno si possono mangiare pane e pasta, fette di carne dal taglio magro o pesce semplicemente arrostiti, con poco olio a fine cottura. Anche le verdure vanno bene, poiché aiutano, con le fibre, a migliorare la consistenza delle feci, purché non siano mangiate in quantità eccessive.
Assolutamente da evitare cibi elaborati, preparazioni a base di frittura, alimenti che contengono un’alta percentuale di grassi, dolci e tutto ciò che risulta di difficile digestione, inclusi i latticini.
Infiammazione intestinale: qual è il trattamento corretto
Nella maggior parte dei casi, la cura per l’infiammazione intestinale è una buona alimentazione e un po’ di riposo. L’influenza intestinali può essere trattata con i farmaci adeguati, ma ricorda che anche i farmaci passano attraverso l’intestino, e lo stesso intestino è molto debole quando è infiammato.
Alcune molecole, che rientrano nella famiglia degli antispastici, sono utili per fermare e rallentare i crampi addominali, distendendo la parete intestinale in preda agli spasmi di origine infiammatoria.
Ma è nel post infiammazione che bisogna davvero agire per ristabilire l’equilibrio della flora batterica, compromesso da queste patologie passeggere. È a questo che servono gli integratori alimentari con fermenti lattici.
Probiotici per infiammazione intestinale
I probiotici sono integratori ricchi di fermenti lattici vivi, batteri buoni compatibili con quelli che costituiscono naturalmente la nostra flora batterica intestinale.
Assumere i probiotici durante e dopo la fase acuta dell’infiammazione aiuta a ritrovare il benessere intestinale, e a rendere la nostra barriera di difesa di nuovo fronte e pronta a proteggere il nostro corpo.
Tutti i consigli contenuti in questo articolo sono puramente a scopo informativo e non sostituiscono il parere di uno specialista. Chiedi sempre un parere medico prima di assumere qualsiasi farmaco.
Fonti:
https://www.humanitas.it/malattie/malattie-infiammatorie-croniche-intestinali
https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-digestivi/malattie-infiammatorie-intestinali-ibd/panoramica-sulle-malattie-infiammatorie-intestinali-ibd
https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-gastrointestinali/malattia-infiammatoria-cronica-intestinale/panoramica-sulla-malattia-infiammatoria-intestinale
https://www.calprotectina.com/malattie-infiammatorie-croniche-intestinali/introduzione/