Quando siamo alla ricerca di un’informazione ognuno di noi pensa automaticamente a Google. Che sia una serie tv o un regalo di Natale, il motore di ricerca sul web rimane la fonte primaria da cui trarre le risposte ai nostri dubbi o alle nostre domande, anche quelle più impensabili.
Cosa sappiamo di medicina e web? Se dovessimo rispondere con un famoso detto diremmo sicuramente “non bisogna scherzare con le cose serie”. Ma spieghiamoci meglio.
Cosa vedremo
L’evoluzione delle abitudini in campo medico con la digitalizzazione
Il Future Health Study 2016 condotto da Philips ha studiato i comportamenti dei pazienti per comprenderne ed interpretarne le abitudini, prendendo come campione 13 Paesi e circa 2 mila italiani tra i 18 e gli 80 anni.
Uno degli obiettivi: trovare nuove opportunità nella sfera della prevenzione, tema che a noi di Pharmap sta molto a cuore.
La società è in continua evoluzione e la digitalizzazione è un fenomeno che ha contagiato ogni sfera umana, compresa quella sanitaria. Se un lato della medaglia della ricerca Philips ci mostra uno scenario positivo poiché la maggior parte degli intervistati dichiara di godere di buona salute, l’altro lato della medaglia ci mostra delle abitudini non proprio sane.
Il 48% degli intervistati infatti non visita il medico quando dovrebbe per ragioni legate a costi troppo alti, mancanza di tempo, paura o vergogna di un consulto; l’85% degli intervistati utilizza Internet per rispondere alle domande su salute, medicina e benessere. Si dà per scontato immaginare che l’utilizzo di “Google” per rispondere alle nostre preoccupazioni migliori la nostra sicurezza e la percezione del problema. Ma il Future Health Study ci dice invece tutto il contrario mostrandoci come cercare soluzioni mediche web fai-da-te in realtà ci renda più confusi, senza risparmiarci da preoccupazioni ed effettive visite mediche.
Il ruolo del web nella medicina
Che ruolo ricopre dunque il web? Internet è sicuramente un’opportunità.
Sapere sfruttare al meglio gli strumenti che offre per sviluppare sistemi innovativi a supporto di un paziente sempre più protagonista nella costruzione della propria salute è la sfida che la digitalizzazione sanitaria deve porsi.
Ma l’attivismo nel web in campo medico può generare senza ombra di dubbio mostri. Quali?
Autodiagnosi: quante volte abbiamo cercato dei sintomi sul web googlando mal di testa, piuttosto che nausea o stanchezza e trovato che questi sintomi corrispondano a malattie gravi di cui abbiamo pensato di essere affetti? E tutto questo senza neppure immaginare che i sintomi che abbiamo cercato potrebbero corrispondere a molte altre patologie oppure a nessuna. Ma basta soffermarsi sui primi link e articoli per dare il via ad una ricerca priva spesso di ogni base scientifica che tuttavia ci influenza. Così leggiamo, studiamo, ci convinciamo ma spesso neppure sappiamo qual è la fonte. Si apre così un altro problema.
Fonti: Google è come una matrioska, un sistema di scatole cinesi. Apriamo un link e da questo ne apriamo un altro, e così via. Nella ricerca frenetica spesso ci dimentichiamo di capire chi ci sta dicendo cosa.
Nel caso in cui dovessimo preparare una torta, a meno che non sia quella nuziale, può fregarcene poco di utilizzare una ricetta di qualcuno che si spacci per chef ma non lo è. Al massimo si rischia di buttare tutto nell’immondizia e l’unica cosa che si perde è il tempo o i pochi euro investiti nel comprare gli ingredienti. Ma nel caso della salute, quando si parla di stare bene o male, quando in gioco c’è la nostra vita, quanto è importante lasciarsi consigliare da chi “le torte le sa fare”?
Cure: Non bastano autodiagnosi o fonti sul web per stabilire una giusta terapia. Basti pensare a quanti di noi nella vita hanno preso l’antibiotico senza che fosse necessario, dimenticando che le medicine non sono caramelle. Bisogna ricordare inoltre che una diagnosi tempestiva seguita da una corretta terapia riduce sensibilmente i rischi di complicanze di qualsiasi patologia. Diffidate da slogan pubblicitari su “cure miracolose” e terapie senza validità scientifica. A tal proposito l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato una guida per riconoscere ed evitare tutte le terapie truffa prive di riconoscimento medico.
La nostra salute passa dal medico non dal web
Google è una risorsa preziosa ma come ogni cosa che abbia un forte potenziale, se usata male può diventare un’arma pericolosa. Noi di Pharmap vi invitiamo a non sostituire mai il web con il medico.
Informarci ci rende più consapevoli e colti ma il passo tra informazione e convinzione è davvero breve e lì dove può mettere in gioco la nostra vita è nostro dovere – e diritto – rivolgerci a chi abbia le competenze per poterci consigliare e aiutare al meglio.
Google non risolve tutti i problemi, anche se è divertente poterlo pensare. Vi lasciamo riflettere…con un pizzico di ironia > Guardate il video