L’HIV, il virus responsabile dell’AIDS, si può combattere ma non si può ancora vincere. Nel 2018 il numero dei casi registrati è inferiore a quello degli anni passati ma la malattia è ancora presente e non va sottovalutata. La migliore arma che abbiamo oggi è la prevenzione.
Cosa fare dunque? Parlare, educare, informare.
AIDS: tutti i numeri del 2018
Una nota del Ministero della Salute riporta i dati raccolti dal Centro Operativo Aids (COA) con riferimento all’anno 2018: 2.847 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 4,7 nuovi casi per 100.000 residenti. Un dato in calo rispetto al passato ma che vede un’incidenza maggiore nella fascia di età 25-29 e 30-39 anni. La grande maggioranza delle nuove diagnosi HIV, pari all’80%, è dovuta a rapporti sessuali non protetti. L’85,6% dei nuovi casi registrati coinvolge il sesso maschile.
La diagnosi dell’AIDS
Uno dei maggiori problemi relativi all’AIDS è la diagnosi tardiva. Chi è malato se ne accorge soltanto 10 anni dopo aver contratto l’infezione, solo nel momento in cui si sviluppano i sintomi. Un individuo affetto da HIV spesso non sa di esserlo, mettendo in pericolo sé stesso e l’intera comunità. Una diagnosi tempestiva e la conseguente cura con gli antiretrovirali permette di bloccare la progressione della malattia.
Qui è possibile consultare tutti i centri diagnostico-clinici Aids dove è possibile effettuare il test Hiv.
In farmacia è anche possibile acquistare l’autotest HIV che in 15 minuti fornisce un risultato con la saliva o con il semplice prelievo di una piccolissima quantità di sangue dal polpastrello.
HIV: educazione e prevenzione
Prevenire attraverso l’educazione rimane oggi l’arma più potente per combattere l’AIDS.
Fare chiarezza su alcuni semplici punti può salvare la vita e far sì che non si sottovalutino le conseguenze di questa malattia:
- HIV e AIDS non sono la stessa cosa. Chi è affetto dal virus dell’HIV non è malato di AIDS. Un soggetto affetto da HIV se curato con i farmaci antiretrovirali ha aspettative di vita normali pur rimanendo un soggetto portatore del virus. Chi invece non diagnostica in tempo il virus o chi non segue nessuna cura fa sì che l’infezione raggiunga una soglia tale da portare il soggetto ad ammalarsi di AIDS. Il sistema immunitario dei soggetti affetti da AIDS non è più in grado di difendere l’organismo dalle malattie.
- Il virus dell’HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti: sangue, sperma, secrezioni vaginali e latte materno, ma non saliva.
- Il rischio più frequente e alto di contagio è per via sessuale. Per questo è vitale praticare sesso sicuro utilizzando il preservativo. Attenzione anche ad aghi o altri strumenti come rasoi o macchine per tatuaggi e piercing.
- L’unico modo per scoprire se si è affetti o meno dal virus HIV è fare il test.
“È difficile rispondere qual è il momento più felice della mia vita. Molti pensano che fu quando individuai il virus Hiv. Non è così: quella scoperta aprì solo mille altre domande. La mia vera felicità sarebbe trovare una cura per l’AIDS o per il cancro. Ma ormai mi sono convinto che l’unica strada possibile è quella della prevenzione, con il nostro stile di vita” Luc Montagnier, Nobel per la Medicina, tra gli scopritori del virus HIV.
Fonti:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3963
https://www.uniticontrolaids.it/
http://www.salute.gov.it/portale/hiv/homeHIV.jsp