Mal di pancia, dimagrimento, stomaco gonfio: tutti questi sintomi possono nascondere una forma di reazione avversa al glutine, componente principale di molti alimenti comunemente consumati nelle tavole degli italiani.
Queste reazioni si classificano principalmente in due categorie: celiachia e intolleranza al glutine. Pur avendo sintomi simili, la loro origine e, di conseguenza, i rispettivi trattamenti sono del tutto diversi.
Quando si sospetta un disturbo intestinale legato al glutine è importante rivolgersi ad un gastroenterologo specializzato che può suggerire esami specifici per arrivare alla diagnosi e alla terapia corretta.
Cosa vedremo
Celiachia o intolleranza al glutine?
Iniziamo proprio dalla differenza tra due patologie che vengono spesso sovrapposte, come fossero sinonimi di uno stesso disturbo, ma che hanno in realtà cause differenti.
La celiachia è una patologia cronica autoimmune; l’assunzione di glutine genera quindi una risposta immunitaria che colpisce l’intestino tenue, fino a causare sanguinamenti interni, ulcere e malassorbimento.
I primi sintomi della celiachia sono diarrea, pancia gonfia, meteorismo; nei casi più avanzati può causare anemia, astenia e perdita di peso, poiché si possono innestare sia un cattivo assorbimento dei nutrienti, che porta al dimagrimento, sia l’irritazione della mucosa intestinale, con conseguente sanguinamento.
La celiachia si manifesta generalmente in tenera età, entro il primo anno di vita – o comunque dopo lo svezzamento, quando nell’alimentazione del bambino vengono introdotti frumenti e cereali contenenti glutine.
L’intolleranza al glutine non è invece causata da una risposta immunitaria, ma da una maggiore ipersensibilità al glutine dovuta all’accumulo di quantità eccessive.
È una vera e propria intolleranza alimentare, generata da un eccesso di glutine che irrita la mucosa e causa diarrea, crampi, pancia gonfia e meteorismo. A differenza della celiachia, però, non crea danni permanenti all’intestino.
Per la diagnosi della celiachia bisogna eseguire una gastroscopia con biopsia, per analizzare le condizioni del tessuto duodenale e verificare la compatibilità con la celiachia.
L’intolleranza al glutine si diagnostica invece eseguendo test allergici, come il prick test cutaneo o il rast test sotto forma di esame del sangue.
Celiachia e intolleranza al glutine: quali cibi evitare?
Su questo quesito, celiachia e intolleranza al glutine vanno d’accordo: la prima cura è quella di eliminare gli alimenti causa dei sintomi sopra descritti, quindi tutti quei cereali contenenti glutine – e loro elaborati.
Frumento e grano duro, avena, segale, malto, orzo, farro e tutti i derivati, sia solidi che bevande; farine e derivati etnici come il seitan o il cous cous; pane, pasta, cibi con impanature di farine vietate, yogurt arricchiti da cereali o biscotti.
Tutti questi alimenti non possono far parte della dispensa di un celiaco o di un intollerante al glutine.
Tuttavia, sempre più aziende alimentari stanno investendo su alimenti per celiaci e prodotti per intolleranza al glutine che sostituiscono, in tutto e per tutto, la bontà e il gusto delle buonissime torte al cacao, degli snack spezzafame e dei piatti di pasta asciutta.
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Tutti i consigli contenuti in questo articolo sono puramente a scopo informativo e non sostituiscono il parere di uno specialista. Chiedi sempre un parere medico prima di assumere qualsiasi farmaco.
Fonti:
https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/sensibilita-glutine.html
https://www.schaer.com/it-it/a/cose-la-sensibilita-al-glutineal-grano
https://www.ordineinfermieribologna.it/2017/attenti-allintolleranza-al-glutine-non-celiaca.html
https://www.issalute.it/index.php/saluteaz-saz/c/502-celiachia
http://www.freesenzaglutine.it/abc-celiachia/quali-sono-i-cibi-vietati-ai-celiaci/