D’estate, nei paesi occidentali, sempre più spesso si sente parlare di diverticolite. Si tratta infatti di una malattia dell’apparato digestivo che può acuirsi nei periodi più caldi.
L’infiammazione dei diverticoli può essere prevenuta o trattata nella fase lieve con un semplice cambio di abitudini alimentari, riposo e eventualmente appositi fermenti lattici. Nel caso diventi acuta, può essere necessario l’intervento chirurgico.
Cosa vedremo
Cosa sono i diverticoli
I diverticoli sono delle estroflessioni della mucosa intestinale, presenti soprattutto nel colon. I diverticoli sono molto comuni dopo i 40 anni, ma di rado causano problemi. Nelle società occidentali, metà della popolazione ne ha almeno uno. Ne sviluppa più di una dozzina entro l’età di 60 anni.
Perché si formano i diverticoli?
I diverticoli si possono formare in qualsiasi punto dall’esofago allo stomaco. Un diverticolo vero e proprio include tutti e tre gli strati dello stomaco: mucosa gastrica, tonaca muscolare e tonaca sierosa.
La maggior parte dei diverticoli si crea nel colon sinistro, probabilmente a causa della pressione generata da contrazioni muscolari. Queste ultime spingono minuscole porzioni di mucosa gastrica attraverso i capillari nel colon e oltre la tonaca sierosa. La stitichezza è perciò considerata un fattore di rischio della formazione di diverticoli
Perché il fenomeno sia così frequente nelle popolazioni di Europa e Nord America è ancora incerto. L’opinione più accreditata è che abbia a che fare con lo scarso consumo di fibre nella dieta occidentale, paragonata a quella di altre regioni del mondo.
La mancata assunzione abituale di fibre alimentari è dunque una delle cause della diverticolosi.
Secondo la più recente ricerca scientifica, i fattori di rischio della formazione dei diverticoli sono tre:
- dieta (poche fibre, molti grassi e molta carne rossa)
- costipazione
- inattività fisica
Tuttavia è da tenere presente che questa condizione gastrointestinale è ancora poco studiata: perciò non vi sono ancora sufficienti certezze sulle cause e, di conseguenza, sulle azioni di prevenzione.
Cos’è la diverticolosi del colon?
La maggior parte delle persone che ha diverticoli nel colon non ne è consapevole. La condizione in cui sono presenti diverticoli è chiamata diverticolosi. La scoperta viene fatta solitamente durante un esame, una colonscopia o un’operazione chirurgica, e di rado ha conseguenze.
Non c’è infatti alcuna prova che la mera presenza dei diverticoli possa provocare sintomi. Pertanto la diverticolosi è ritenuta priva di sintomi.
Che un dolore addominale possa essere causato da una malattia diverticolare senza complicazioni è quindi un mito. È molto più probabile che il dolore sia provocato da altre condizioni spesso coesistenti, come la sindrome del colon irritabile (SCI).
Se pensiamo che i diverticoli si sviluppano nella metà della popolazione adulta e che la SCI colpisce circa il 15% degli adulti, è chiaro che la contemporanea presenza delle due condizioni sia comune.
Da diverticolosi a diverticolite
Come detto, i diverticoli sono quasi sempre innocui. Può capitare però che diventino fonte di una grave patologia: la diverticolite. Questa viene diagnosticata attraverso TC addominale e pelvica con contrasto idrosolubile e contrasto EV (quando non controindicato).
Cos’è la diverticolite?
Molto di rado, un diverticolo può infiammarsi, perforarsi e far trapelare batteri intestinali nella cavità addominale. Quasi sempre l’infezione si localizza lungo la superficie del colon stesso.
Contrariamente a quanto ritenuto in precedenza, non è stata riscontrata alcuna correlazione fra sviluppo di diverticolite e consumo di semi, mais, noci e popcorn.
Il sintomo principale della diverticolite è un dolore addominale molto acuto nella parte inferiore dell’addome sinistro. Il dolore può essere accompagnato da febbre, nausea, vomito e debolezza. Talvolta una conseguente irritazione della vescica può provocare sintomi urinari.
La diverticolite cronica è caratterizzata dal ripetersi di episodi di dolore addominale. La gravità di tali episodi non va necessariamente a incrementare.
Se l’infezione o l’infiammazione non rimangono confinate alla parete del colon, può verificarsi un ascesso. In tali casi può essere necessario un drenaggio. Nei casi più gravi bisogna ricorrere alla chirurgia.
Le complicazioni sono comunque molto rare e non dovrebbero preoccupare chi ha la diverticolosi.
Cause dell’infiammazione dei diverticoli
D’estate si soffre più spesso di questo disturbo gastrointestinale per via di un’alimentazione più sregolata. Pasti saltuari, accompagnati da bevande troppo fredde, gassate, zuccherate e alcoliche provocano squilibri della flora batterica intestinale.
Irritazioni della mucosa possono quindi aumentare il rischio di infiammazioni lievi nell’apparato digerente, diverticoli compresi.
Cosa mangiare con i diverticoli?
Chi ha diverticoli nel colon e nessun sintomo non deve preoccuparsi. Nella letteratura scientifica è comunque possibile rilevare alcuni consigli alimentari che possono aiutare nella prevenzione e nel trattamento della diverticolite.
Dieta per diverticolosi
Se ci sono dolori addominali coesistenti, come detto in precedenza, è probabile che siano associati a SCI o analoga malattia. La diverticolosi è una condizione innocua per la maggior parte delle persone, pertanto non è necessario prendere particolari accorgimenti.
In precedenza si riteneva ad esempio che fichi, pomodori e cetrioli fossero alimenti da evitare, poiché si temeva che i piccoli semi potessero introdursi nei diverticoli e infiammarli. Ma questa ipotesi è stata poi negata.
Fermenti lattici specifici per diverticoli
È chiaro che stile di vita sano e alimentazione varia sono fattori fondamentali nella prevenzione e nel trattamento di moltissime condizioni. D’estate o in periodi in cui è più difficile mantenere una dieta equilibrata, è possibile mantenere integra la flora intestinale con fermenti lattici vivi ad azione probiotica.
Uno studio italiano del 2006 ha concluso che l’associazione di Lactobacillus Casei e mesalazina sembra efficace nella prevenzione dei sintomi di malattia diverticolare senza complicazioni.
Prevenzione
Per quanto riguarda la prevenzione, alcuni medici raccomandano diete ad alto contenuto di fibre, integratori di crusca e psillio (ritenuto un rimedio efficace contro la stitichezza).
Le fibre sono naturalmente presenti in
- frutta fresca (preferibilmente con buccia e ben lavata)
- frutta secca
- crusca e prodotti a base di cereali integrali
- legumi
- verdura
Attenzione, però: uno studio del 2012 ha concluso che un’alimentazione eccessivamente ricca di fibre potrebbe addirittura favorire la formazione di diverticoli.
Dato che la letteratura in materia è ancora piuttosto ridotta, vigono ancora dubbi su cosa mangiare per evitare la formazione di diverticoli.
Dieta per diverticolite
In genere la diverticolite può essere trattata con riposo, assunzione di liquidi e antibiotici. Solo alcuni casi richiedono il ricovero.
Vi sono differenti gradi di gravità, a cui corrispondono dieta leggera, semiliquida o liquida/digiuno. In caso di diverticolite acuta, sono raccomandati riposo completo per un paio di giorni e liquidi.
Per la diverticolite lieve, sono consigliate le patate al forno con buccia, verdura cotta, pasta e riso ben cotti e con condimenti semplici, pane e biscotti secchi. È necessario inoltre bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno ed evitare la carne rossa.
Se la diverticolite è già in atto la frutta con buccia, la crusca e altre fibre dure sono controindicate. Frequenti evacuazioni possono infatti irritare ulteriormente l’intestino. In ogni caso bisogna masticare accuratamente il cibo.
Sintetizzando, ecco cosa non mangiare con la diverticolite:
- latticini,
- spezie
- caffè
- cioccolato
- bevande gassate e/o alcoliche
- legumi
La corretta dieta per la diverticolite deve comunque essere prescritta da un medico gastroenterologo.